Scruta il proprio viso riflesso nello specchio della toilette. Senza muovere un muscolo, si osserva a lungo con occhio critico. Tiene le mani posate sul ripiano del lavandino. Sta col fiato sospeso, senza fare nemmeno un battito di ciglia. Con la speranza che, restando cosi’, forse nello specchio vedra’ apparire qualcos’ altro. Oggettivare ogni sensazione, appiattire la coscienza, congelare temporaneamente ogni logica, e magari solo per pochi attimi fermare lo scorrere del tempo. Questo e’ cio’ che cerca di fare. Nella misura del possibile, dissolvere il proprio essere nel paesaggio. Far apparire ogni cosa come una natura morta neutrale.
da After Dark
di Murakami Haruki