…..Irene sarebbe stata sua perche’ cosi era scritto fin dall’ inizio del mondo. lei noto’ il mutamento del suo respiro, alzo’ il viso e lo guardo’. Nel tenue chiarore della luna ognuno indovino’ l’ amore negli occhi dell’ altro. La tiepida vicinanza di Irene avvolse Francisco come un manto misericordioso. Chiuse le palpebre e l’ attiro’ a se’ cercandole le labbra, aprendole in un bacio assoluto carico di promesse, sintesi di tutte le speranze, lungo, umido, caldo bacio, sfida alla morte, carezza, fuoco, sospiro, lamento, singhiozzo d’ amore. Le frugo’ la bocca, ne bevve la saliva, ne aspiro’ il respiro, pronto a prolungare quel momento sino alla fine dei suoi giorni, sconvolto dall’ uragano dei suoi sensi, sicuro di aver vissuto fino ad allora solo per quella notte stupenda in cui si sarebbe immerso per sempre nella piu’ profonda intimita’ di quella donna. Irene miele ed ombra, Irene carta di riso, pesca, spuma, ah Irene la spirale delle tue orecchie, l’ odore del tuo collo, le colombe delle tue mani, Irene, sentire questo amore questa passione che ci brucia nello stesso rogo, sognandoti da sveglio, desiderandoti addormentato, vita mia, donna mia, Irene mia. Non seppe che altro le disse, ne’ quanto lei sussurro’ in quel mormorio senza tregua, in quella sorgente di parole all’ orecchio, in quel fiume di gemiti e di ansiti, di chi fa l’ amore amando….[…]…Francisco sorrise in completa gioia, perche’ aveva trovato la donna inseguita nelle sue fantasie fin dall’ adolescenza e ricercata in ogni corpo per lunghi anni: l’ amica, la sorella, l’ amante, la compagna…[…]…Rimasero strettamente avvinti in tranquillo riposo, scoprendo l’ amore in pienezza, respirando e palpitando fino a quando l’ intimita’ non rinnovo’ il desiderio. Lei lo senti’ crescere di nuovo dentro di se’ e gli cerco le labbra in un interminabile bacio. Col cielo per testimone, graffiati dai sassi, coperti di polvere e di foglie secche schiacciate nel disordine dell’ amore, premiati da un interminabile ardore, da una travolgente passione, ruzzarono sotto la luna finche’ l’ anima non si dileguo’ fra sospiri e sudori e morirono, infine abbracciati, con le labbra unite, sognando lo stesso sogno. Avevano iniziato un inesorabile viaggio…
da D’amore e ombra
di Isabel Allende