E abbiamo bevuto fino a ubriacarci davvero, fino a correre su in camera da letto a far l’amore, di nuovo e poi di nuovo ancora, come se non ci fossimo mai amati, o come se ci amassimo da sempre, con lo stesso desiderio di prima, fino a crollare distrutti ed addormentarci abbracciati, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Il nostro era un abbraccio perfetto, sincronico, completo. Tra due corpi abituati a stringersi. E a farlo con intimità. Impossibile se non ci si conosce, se non c’è feeling. A far l’amore o baciarsi ci si riesce sempre, e ci si riesce bene, talvolta anche se ci si odia, ma addormentarsi abbracciati così, come lo eravamo noi, non si può perché l’abbraccio è il metro più esatto dell’intesa, perché l’abbraccio non perdona, e quell’abbraccio, invece, ci aveva perdonati. Fosse anche soltanto per una notte.
da Un lungo fortissimo abbraccio
di Lorenzo Licalzi
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